“Esprimiamo grande soddisfazione per la presentazione del Ricorso al TAR avverso il provvedimento autorizzativo del Biodigestore da parte dei consiglieri di minoranza, per l’operato degli attori coinvolti nell’iniziativa ed, in particolare, del nostro Consigliere di riferimento Fernando Fioramonti”.
Esordisce così una nota del Movimento cittatrepuntozero a commento della presentazione del ricorso al TAR contro il Biodigestore firmato dai consiglieri di minoranza, dal Comune di Sgurgola e dal Comitato Contro il Biodigestore – Anagni. “La firma del ricorso – prosegue il movimento di Fioramonti – è l’ultima tappa di un percorso di coerenza ed amore per la città, iniziato nell’assemblea pubblica di luglio a Piazza Innocenzo III. Assemblea, raccolta firme e ricorso erano le tre iniziative che i consiglieri comunali di minoranza avevano promesso di portare in campo. E così è stato. Il consigliere Fioramonti ha mantenuto la promessa fatta ai cittadini così come il movimento cittatrepuntozero: impegno, coerenza e trasparenza . Imperativi che caratterizzano la nostra azione mentre attendiamo fiduciosi il pronunciamento della giustizia amministrativa sul punto”. La nota prosegue: “di una cosa siamo certi: che la nostra determinazione contro un progetto che mira all’esclusivo profitto di pochi a scapito delle attuali e future generazioni continuerà in ogni sede ed in ogni occasione pubblica. Continueremo a spiegare il perché del no al progetto e continueremo la nostra battaglia accanto al consigliere Fioramonti seguendo sempre i valori ed i principi della trasparenza e coerenza“.
“Teniamo a distinguerci, per il bene ed il rispetto che nutriamo per gli anagnini, da chiunque abbia intenzione, in una fase così delicata per la città, di utilizzare il tema dell’ambiente – conclude la nota – che dovrebbe essere affrontato con unità, onestà e disinteresse, per scopi puramente personali e di opportunità politica.
Ci auguriamo che, nel corso di questa battaglia, furbescamente non si mischino, tra gli onesti intellettualmente, venditori di fumo i quali potrebbero pensare di utilizzare temi sensibili cavalcando l’onda del consenso e del clamore, volti come sono ad accumulare notorietà ed illudendosi di futuri successi politici.
Questo sarebbe intollerabile in nome del rispetto verso gli anagnini, verso le future generazioni e verso l’ambiente”