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Roma allo sBando

𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 #𝗦𝗯𝗮𝗻𝗱𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗺𝗼 𝗟’𝗘𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗮 𝘀𝗯𝗮𝗻𝗱𝗮Dopo una lunga attesa, alla fine, le graduatorie del bando dell’Estate Romana (a cui

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Del senno del poi

Del senno del poi sono pieni i fossi A distanza di una settimana proviamo a fare un’analisi di questa campagna elettorale Scriveremo

Il Rutone di Pio IX

LA CITTÀ DI ANAGNI MERITA CHIAREZZA DALLA POLITICA Il Rutone di Pio IX, dopo la meravigliosa illustrazione dei relatori di Casa Barnekow

Le ragioni del nostro NO

Le ragioni del nostro No al cosiddetto taglio dei Parlamentari risiedono nella convinzione della necessità che tutti siano rappresentati.

Troviamo pretestuosamente in malafede chi indica la riduzione del numero dei Parlamentari come cura agli sprechi della casta. Il problema di fondo è che esista una casta, la quale si arroga privilegi a spese dei cittadini: la res publica dovrebbe essere amministrata con onestà, saggezza e competenza, non come un territorio di caccia da predare per soddisfare i propri appetiti; sarebbe inoltre necessario ed auspicabile che questi sprechi – istituzionalizzati – non fossero di aggravio sulle casse pubbliche. La riduzione dei costi della politica non si fa menomando la democrazia ma riducendo gli stipendi, i vitalizi e i privilegi che lo status di Onorevole e Senatore comporta, compresi tutti quegli eccessi che la macchina parlamentare come colosso burocratizzato ormai implica.

Paul Valéry, con la fermezza caustica della sua scrittura, affermava che la politica è  l’arte di impedire alla gente di immischiarsi di ciò che la riguarda e la capacità di costringerla a decidere su ciò che non capisce. Emerge una questione ideologica di fondo, legata alla tutela della Democrazia così come è stata normata in Italia. La nostra Costituzione, un capolavoro giuridico, frutto della, dolorosa esperienza  di chi la scrisse e di un lungo lavoro di mediazione, si basa sul riconoscimento dei diritti umani della persona e sul corretto bilanciamento dei poteri, affinché non possa mai più nella nostra storia ripetersi l’orrore della dittatura. Viene definita rigida, perché le disposizioni aventi forza di legge in contrasto con la Costituzione vengono rimosse con un procedimento specifico innanzi alla Corte Costituzionale ed è necessario un iter parlamentare aggravato per la riforma/revisione dei suoi contenuti.

Il Referendum confermativo, apparentemente strumento di democrazia, di fatto demanda agli elettori una decisione che andrebbe presa in altre sedi e con ben altre modalità, manifestando ancora una volta l’incapacità di chi dovrebbe rappresentarci di svolgere il proprio ruolo in maniera appropriata.

In questo periodo, in cui il vivere civile subisce continui attacchi, anche votare NO al taglio dei Parlamentari è ribadire: “Giù le vostre mani dalla Costituzione della Repubblica Italiana”, la nostra Costituzione! Non è contraddittorio quanto affermato: servono rappresentanti meno avidi – non minori nel numero – che finalmente decidano di ridurre i propri appannaggi, senza gettare fumo negli occhi dei concittadini con misure palliative ma che di fatto rendono i “pochi” eletti maggiormente controllati e controllabili. Si è letto e scritto tanto sulle percentuali di rappresentatività del territorio qualora il numero dei Parlamentari venisse ridotto; non staremo qui a snocciolare dati per mistificare i principi di fondo. Vogliamo solo ribadire che è importante che si voti NO per preservare la democrazia. Max Weber, autore de La politica come professione, scrisse: “Se è troppo bello per essere vero…è probabilmente un imbroglio”.

A voi la scelta!

foto da https://www.fondazioneluigieinaudi.it/una-bugia-e-una-tesi-temeraria/