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Le dipendenze non vanno in quarantena

Wilma Ciocci
Sociologa e criminologa

Il crimine non si ferma e neppure lo spaccio. La dipendenza da sostanze viene definita dall’OMS come uno stato psichico e talora fisico, che determina modificazioni del comportamento e  la necessità impellente di soddisfare un bisogno ed evitare l’astinenza. L’abuso di sostanze (eroina, cocaina, alcool ed allucinogeni inalanti, mdma,  solo per dirne alcuni) determina il desiderio compulsivo di far uso della sostanza stessa, con sempre maggior frequenza e in maggior quantità.  Costretti in casa per tutelare la nostra e l’altrui salute, diventa per ognuno procrastinabile qualsiasi impegno, che non sia l’acquisto di generi alimentari o beni di primissima necessità, come ad esempio i farmaci. Questi, infatti, anche in periodo di emergenza da coronavirus sono garantiti, così come lo sono anche le sostanze lecite che creano dipendenza, quali alcol e nicotina. I tabaccai sono rimasti aperti e, nonostante ciò, non sono mancate le file davanti ai negozi anche durante la notte. La situazione paradossale di questa normativa è che le persone, che hanno una dipendenza da sostanze illecite, non possano spostarsi per comprarle. Questo non significa che noi vogliamo avallare lo spaccio ma sicuramente bisogna prendere atto di un problema, sia medico sia di sanità pubblica: il tossicodipendente  farà di tutto per trovare la droga, perché non riesce a stare senza e continuerà ad uscire per cercarla, aumentando le possibilità di contagiare o di essere contagiato dal coronavirus. I servizi di cura delle tossicodipendenze, come i Ser.D, continuano a funzionare, pur adottando le norme di prevenzione della trasmissione del virus. Basti pensare a quanto accaduto il giorno successivo l’ordinanza del Presidente Conte: per rifornirsi di cocaina un trentatreenne anagnino si è recato a Ferentino, beccandosi sia la segnalazione al Prefetto quale assuntore, che una denuncia per violazione del Decreto di prevenzione Covid-19. Quello che a prima vista sembra un grattacapo o un problema paradossale che riguarda solo i tossicodipendenti può, ad una lettura più attenta, diventare un problema per tutta la comunità: noi di Cittàtrepuntozero consigliamo vivamente di contattare l’unità Ser.d di competenza e soprattutto di non recarsi per nessun motivo al pronto soccorso. Uscire di casa è pericoloso per l’emergenza del Covid-19 ed andare all’ospedale lo è ancora di più. State a casa, non starete così male senza una dose. Anzi forse potrebbe essere una buona occasione per iniziare a ripensare  al vostro stile di vita e provare a cambiare qualcosa in meglio. UOC Patologie da Dipendenza Frosinone-Alatri-Anagni-Sora Sede Frosinone Indirizzo: Via A. Fabi, Palazzina P – 03100 Frosinone Telefono: 0775.8822134 Fax: 0775.8822350                       

                                                             Dott.ssa Wilma Ciocci