Il giorno 16 di settembre – ore 18 – ad Anagni, la Senatrice Monica Cirinnà prenderà parte ad un dibattito aperto nella splendida Sala della Ragione presso Palazzo d’Iseo. Le tematiche che verranno affrontate sono attualissime: diritti civili, eguaglianza e libertà, dignità, tolleranza e rispetto reciproco.
La Senatrice racconterà la dura battaglia affrontata per l’approvazione del testo normativo sulle coppie di fatto, che a lei deve il suo nome. Moderatore il consigliere Dottor Fernando Fioramonti il quale ha voluto fortemente questo evento, di concerto al gruppo politico cittàtrepuntozero di cui è cofondatore, per sensibilizzare i cittadini ad una riflessione costruttiva e priva di pregiudizi. Sarà questo il primo di una serie di appuntamenti in cui si parlerà di doveri e di diritti, di discriminazione, pari opportunità ed uguaglianza, con l’obiettivo di suscitare spunti di approfondimento ed alimentare dibattiti: il gruppo politico cittàtrepuntozero è fermamente convinto che dal confronto possa nascere un consenso diffuso ed una maggiore accettazione trasversale verso la differenza, la quale è ricchezza da comprendere.
La Legge n.76 del 20 maggio 2016, conosciuta come Legge Cirinnà, ha introdotto nel nostro ordinamento la normativa sulle unioni tra individui dello stesso sesso, rappresentando uno snodo cruciale verso il riconoscimento della totale pari dignità e dei pieni diritti delle persone omosessuali. Il testo ha normato – per la prima volta in Italia – le unioni civili ovvero l’istituto che riconosce giuridicamente le coppie formate da persone eterosessuali conviventi non coniugate o da persone omosessuali, al fine di estendere loro gran parte dei diritti e dei doveri previsti nel matrimonio tradizionale, da cui l’obbligo reciproco per le parti all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. I partner conviventi possono anche stabilire di assumere un cognome comune, cosa non prevista nel matrimonio, in cui la moglie è tenuta ad aggiungere il cognome del marito al suo. Nell’unione civile si acquisiscono diritti patrimoniali, diritti di successione, diritti in materia di trattamenti pensionistici, assicurativi e previdenziali, diritto al mantenimento e agli alimenti in caso di scioglimento dell’unione stessa, diritto alla pensione di reversibilità, diritto al ricongiungimento familiare e alla cittadinanza italiana per lo straniero unito civilmente. Le parti hanno inoltre diritto di ricevere informazioni sullo stato di salute dell’altra parte, di decisione in caso di incapacità e, in caso di decesso di esprimersi sulla donazione degli organi, sul trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie. La portata rivoluzionaria della legge Cirinnà è enorme e rappresenta una fondamentale risposta ad anni di lotte e di battaglie di civiltà. Purtroppo, ad oggi, l’Italia stenta ad eliminare la discriminazione di fondo del nostro ordinamento, in quanto le coppie di fatto sono escluse dalla possibilità di adottare un figlio. La stepchild adoption ha spaccato trasversalmente il Paese e il Parlamento, dimostrando come anche la società civile fatichi nel riconoscere la piena dignità dell’Altro. Uno Stato, per potersi definire libero ed emancipato, deve tutelare tutti i suoi cittadini senza discriminazione alcuna. Affrontare questi temi, aprire spazi di riflessione in territori così complessi, dà la possibilità ad ognuno di noi di arricchirsi come individuo e come cittadino.
Quindi è con orgoglio, con piacere e soddisfazione, che il gruppo politico cittàtrepuntozero invita a partecipare a questo importante incontro, nella convinzione che ogni diversità sia una ricchezza, una tra le infinite, poliedriche ed affascinanti sfaccettature che compongono la totalità dell’essere in questo mondo.
Dott.ssa Chiara Grossi, gruppo politico cittàtrepuntozero