Dopo settimane di silenzio, il consigliere di maggioranza Riccardo Ambrosetti riciccia all’improvviso per cimentarsi in un’invettiva contro il sottoscritto: causa scatenante della sua veemenza, una richiesta lecita fatta al nostro Sindaco che, ricordo, è attualmente il Sindaco di tutti noi cittadini.
Nelle mie funzioni di Consigliere Comunale ho dato voce, com’è giusto e doveroso, alle perplessità e ai dubbi di tanti Anagnini, che stanno vivendo una situazione di disagio e di paura; le persone cercano chiarimenti e risposte da chi è tenuto a darle (visto il ruolo che riveste). Molti Anagnini mi hanno contattato privatamente ed io mi sono fatto portavoce nel chiedere a Daniele Natalia di trovare tempo e modalità per rendersi in ogni modo presente e soprattutto l’ho invitato, nel rispetto della funzione che ricopre, a tenerci informati, con costanza e precisione, sulla reale situazione dei contagi in città. Inoltre ho suggerito, in maniera propositiva, di estendere i propri messaggi al di fuori di Facebook poiché non tutti i cittadini sono iscritti a tale social o dotati di una connessione Internet (penso a tante famiglie in difficoltà, che faticano in questo momento nel garantire ai propri figli una frequenza quotidiana alle piattaforme DAD).
Le mie richieste hanno scatenato le ire e gli improperi del Consigliere Ambrosetti, il quale mi ha tacciato (cito testualmente) di “voler coinvolgere il Sindaco in una sorta di gossip da giornaletto scandalistico” e di cercare consensi “speculando anche su una simile tragedia”.
Sinceramente rimango perplesso: chiedere chiarimenti, cercare vicinanza nelle istituzioni, oggi ad Anagni, si traduce in un attacco personale privo di fondamenti e di qualsiasi argomentazione logica. Mi si accusa di voler “iniettare terrore” nei concittadini e mi si chiede di “mettermi a disposizione”: Consigliere Ambrosetti, io sono qui e ti sto riportando le perplessità dei tuoi stessi concittadini. Tu sicuramente starai facendo al meglio il tuo lavoro o forse no, questo lo giudicheranno le persone, ma sono io il primo a dirti che questo non è il momento della rabbia e dello scontro; io di certo non l’ho cercato ma, visti i toni, non si può dire lo stesso di te. Mi accusi di soffrire di una “sindrome da primo della classe”: anche questa tua affermazione non fa onore al ruolo che ricopri e soprattutto suona come un gratuito attacco personale, che non ha nulla di politico e ancor meno è rispettosa del momento. Riccardo, dovremmo impegnare le nostre energie e le nostre competenze per proporre soluzioni e per trasmettere vicinanza alle persone, non per denigrare il nostro presunto avversario. Vedi, io non farò come te, non ti accuserò di non capire ciò che ascolti (in Italia è tristemente noto il fenomeno dell’analfabetismo funzionale), di maneggiare la punteggiatura come mia zia novantenne ipovedente maneggia lo smartphone, né di definire testate giornalistiche regionali o nazionali chiacchiericcio di paese (certo non posso farmi carico della tolleranza di editori e redattori). Ti chiedo solo, con la massima educazione, che non è tracotanza da primo della classe, ma semplice rispetto, in primis per i miei elettori, ed anche per tutti gli anagnini, anche quelli che hanno votato te e l’attuale giunta, di non rigirare ancora una volta la frittata, tentando inutilmente di avere ragione. Sappi Riccardo che informare i propri concittadini non equivale a fare gossip ma è una delle tante responsabilità che spettano a chi amministra, soprattutto in un momento di difficoltà come questo.
Tra l’altro il dovere di informazione alla cittadinanza è previsto anche dal Piano Comunale delle Emergenze, che Tu, qualsiasi altro Consigliere e soprattutto il Sindaco è tenuto a conoscere riga per riga, parola per parola. Infine ti dico che trovo fuori luogo il comunicato odierno del Sindaco, che è sembrato scocciato nei toni ed infastidito dalle richieste.
I suoi comunicati, sporadici e che raggiungono solo gli utenti di Facebook, danno adito al diffondersi incontrollato di notizie non veritiere. I suoi calcoli un po’ confusi (3 positivi+13 confermati-2 guariti-2 anziani…ma che c’entra che sono anziani in una casa di riposo?) e la sua dialettica un po’ stizzita non sono sicuramente ciò che gli anagnini meritano…quindi Daniele, mi rivolgo a te: i cittadini hanno bisogno di chiarimenti costanti e di dati precisi, con una frequenza assidua e puntuale. Spero adesso di essermi spiegato e ti rivolgo lo stesso invito che il sanguigno Riccardo ha rivolto a me, cioè di essere “davvero a disposizione della città”. Tu puoi e soprattutto devi.
Foto su gentile concessione di Ettore Cesaritti