Faccio nuovamente un tentativo: mi rivolgo al Sindaco per fare proposte e cercare di ragionare insieme sulle modalità più consone per affrontare la fase 2 dell’emergenza coronavirus. In questi mesi molte attività commerciali sono rimaste chiuse, perdendo conseguentemente liquidità.
A breve la tassazione dovrà essere corrisposta causa scadenza in quanto, ci tengo a precisare, le imposte dovute a livello locale sono state solo posticipate ma non abrogate. Proposta: azzerare le tasse comunali ai negozi per i mesi che sono rimasti chiusi. Un esercente che, a seguito dei vari DPCM, non ha potuto svolgere alcuna attività commerciale, non solo non ha incassato un soldo ma, ragionevolmente, non ha prodotto alcun rifiuto.
Quindi, perché non togliere definitivamente il periodo in questione dal computo totale della tassazione dovuta? Stesso discorso è fattibile per altre imposte a decorrenza annuale. Oltre ciò, considerando che la normativa legata all’emergenza COVID sicuramente sancirà riaperture scaglionate nel tempo e con ingresso della clientela forzatamente contingentato, perché non ridurre le tasse locali per tutto il tempo durante il quale saranno in vigore le restrizioni? Nel corso dell’intervista a Teleuniverso, il Sindaco ha fatto presente agli anagnini che l’Amministrazione deve essere un facilitatore per chi voglia venire ad investire in città ma, cosa intendeva Natalia? Si riferiva ad impianti industriali inquinanti, magari nelle mani di pochi, grossi, anonimi gruppi, che calano dall’alto come una mannaia, promettendo benessere ed illudendo i lavoratori, per poi abbandonare il territorio a sé stesso, lasciando nelle mani degli anagnini un misero pugno di mosche? Oltretutto, nocivo ed insalubre? Troppe volte è già accaduto: insisto che abbiamo bisogno di una progettualità seria e lungimirante, per dare veramente una svolta all’economia di questa città.
Prima cosa doverosa è sostenere il concittadino, l’anagnino, che ha fatto mille sacrifici ed ha impiegato una vita per realizzare il sogno di aprire la sua attività e che oggi, a causa di un virus, sta rischiando di perdere quanto ha faticosamente realizzato.
Se questa non è una richiesta sensata, allora ditemi voi… Chiedo una risposta pubblica da parte dell’Assessore al commercio, che in due anni non abbiamo mai avuto l’onore di ascoltare e che la maggior parte dei negozianti neppure conosce. Forse è troppo impegnata ad elaborare soluzioni, solo che chiuse nei cassetti della sua scrivania sono solo carta straccia?
Quindi, Assessore, qual è la strategia prevista dalla Giunta, di cui Lei è parte integrante, per il rilancio delle attività economiche locali? Ne ha almeno una di proposta, che vuole condividere con i suoi concittadini? Ha chiara consapevolezza che molti di loro temono di perdere il lavoro di una vita? Ha idea di che cosa sto parlando o è troppo distratta da altre preoccupazioni? Non so, ad esempio, la location per il prossimo selfie o la scelta di una nuova app da scaricare per ammazzare il tempo, una volta che il primo cittadino si deciderà a convocare una nuova seduta del Consiglio comunale o, ancor meglio, una commissione ad hoc?
A proposito, Sindaco, sarebbe possibile avere una seduta in streaming che sia pubblica? Accessibile a tutti i nostri concittadini che desiderino assistere? Io e il gruppo di cui faccio parte crediamo fermamente nel coinvolgimento della cittadinanza, di quella base politica che ha votato investendoci del ruolo che ricopriamo. Mi auguro che Lei e la sua maggioranza possiate dire lo stesso.
Sicuramente nell’ultimo week end (quello del 25 aprile, la Festa della Liberazione dal nazi-fascismo, ci tengo a precisare), guardando sui social i commenti, le foto sgradevoli, la battute irriverenti ed irrispettose di alcuni esponenti della maggioranza e dei fidi ed accoliti portaborse, si resta quanto meno con l’amaro in bocca.
#senzaidee
#poveraAnagni
foto da https://www.ilcittadinodimessina.it/news.asp?idz=4&idsz=0&idn=62858